giovedì 11 novembre 2021

Primati di Sicilia, la letteratura siciliana

Va sottolineata l'importanza che la Scuola poetica siciliana ebbe nel XIII secolo per la nascita della letteratura italiana. Sia Dante nel De vulgari Eloquentia che il Petrarca nel prologo delle Epistolae Familiares e nel Trionfo d’amore ne riconobbero il primato.

Tuttavia in ambito letterario i primati della Sicilia non si fermano naturalmente qui, pensiamo ad esempio che nell’antichità fu proprio nella greca Sicilia che si ebbe l’invenzione del metro giambo, che conobbe grande diffusione nella poesia greca e latina, ad opera di Aristosseno da Selinunte, eravamo nel VII secolo a.C.
Duemila anni dopo invece alla corte di Federico II si ebbe, ad opera del “notaro” Jacopo (o Giacomo) da Lentini, l’invenzione del sonetto, altro metro tipico della lirica italiana composto da due quartine e da due terzine che ebbe poi grande diffusione in tutta Europa.
Ritornando ai primati della Scuola poetica siciliana, mi preme sottolineare che furono davvero molteplici. Oltre al sonetto di cui abbiamo detto, i poeti della corte di Federico II ebbero infatti il merito di essere i primi “trovatori” italiani, di aver forgiato in maniera compiuta una lingua poetica che fu la prima vera espressione letteraria italiana, di aver innalzato alla perfezione stilistica l’ideale dell’amore cortese ch’essi decantavano e di aver dissociato per primi la recitazione poetica da quella melodia musicale che fino ad allora aveva accompagnato la rappresentazione delle opere.
Ma parliamo di altri primati, è giusto qui ricordare infatti i nostri Premi Nobel per la Letteratura, non tutti sanno ad esempio che 2 dei 6 Premi Nobel italiani sono siciliani, anche questo è un primato nel primato. E dunque chi sono i Premi Nobel siciliani? Luigi Pirandello che vinse nel 1934 “per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale” e Salvatore Quasimodo nel 1959 “Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”.
Non dimentichiamo però anche gli altri giganti della letteratura siciliana: Giovanni Verga di cui ricordiamo tra tutte le sue opere “I Malavoglia” e “La Cavalleria rusticana“, Giuseppe Tommasi di Lampedusa autore del celeberrimo “Il Gattopardo“, Leonardo Sciascia di cui ricordiamo “Il giorno della civetta” e Elio Vittorini che scrisse nel 1941 il celebre “Conversazione in Sicilia”.
Un doveroso omaggio merita anche il contemporaneo Andrea Camilleri, che con il suo celeberrimo commissario Montalbano ha contribuito alla conoscenza della Sicilia, della lingua siciliana (seppur addomesticata all’Italiano) e delle nostre incantevoli bellezze paesaggistiche. In fondo chi non si è innamorato della Sicilia guardando la trasposizione televisiva del suoi celebri romanzi?
Per finire una curiosità che è essa stessa un piccolo primato, dovete sapere infatti che la nota Enciclopedia Italiana conosciuta come “Treccani“, fu finanziata si dal lombardo Giovanni Treccani e da questi prese il nome ma è in realtà opera di tre siciliani: il filosofo Giovanni Gentile per l’ideazione e la direzione, l’editore Calogero Tumminelli per la stampa e il filologo Antonio Pagliaro per la redazione.

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